@INNO COMPLETO@ REEKO LIFE
La "Reeko life"... Ma cosa significa? Traducendo in un italiano corretto semplicemente la "Vita di Reeko"... Ma cosa o chi è Reeko? Reeko è il soprannome di un ragazzo 26-enne che un giorno di Settembre del 2003 sbattee brutalmente contro la vita, capendola però in questa maniera bene fino in fondo; fatto questo breve prequel, per visualizzare al meglio l'immagine dello scrittore nonché attore stesso delle Strofe Petiche, non posso far altro che raccontarvi sinteticamente la storia della nascita di Reeko e...

REEKO'S BIRTH
Dopo un istante in un lontano 19 Settembre 2003 Federico, ragazzo all'epoca 22-enne, si è trasformato radicalmente: in quel fatidico giorno il bel Fede, così atletico e studioso ragazzo, desideroso di non gettare via nessun attimo della propria vita, prendendo la sua Opel station weagoon "Astra" per andare a fare alcune “misere” fotocopie di un libro per il conseguimento dell'esame di Diritto Pubblico presso l’università di Economia di Perugia che avrebbe dovuto sostenere a distanza di pochi giorni da quel fatidico giorno e alcuni certificati contrattuali della casa presso Perugia dove all'epoca resideva per gli studi, difronte alla cartoleria"Paci" mentre stava curvando per entrare nel viale d'accesso al negozio fu investito da una signora bulgara che, come una perizia fatta dopo 3 anni da quel fatidico giorno ha poi costatato, correva ad una velocità di 89 km/h e che, come reso noto da un testimone che l'aveva vista mentre scendeva dalla macchina, aveva in mano un cellulare e quindi ipoteticamente distratta alla guida, ipotesi tra l’altro rafforzata anche dalla perizia fatta dagli avvocati che ha costatato l'inesistenza di frenate per terra, e quindi una più totale mancanza di prontezza di riflessi nell'inchiodare per evitare un ostacolo che ha avvalorato di fatto la tesi di una distrazione causata ad esempio dal parlare ad un cellulare; Fede in quell’attimo prese così un'intensa botta laterale che gli causò un fortissimo colpo di frusta lesionandogli una vertebra del midollo che lo mandò immediatamente in coma...Tornò se stesso dopo 3 mesi in un centro per gente in stato comatoso presso il centro di Monte Catone in provincia di Bologna, ma senza poter più camminare a causa di un lesione alla 7°vertebra del midollo conseguente al forte scontro e con dei grossi disturbi intellettivi dovuti al trauma e allo stato di poca coscienza di se per 3 mesi: questi deficit erano incentrati in un primo tempo sopratutto sulla memoria a breve termine ma dopo 2 anni pieni di cure, operazioni e lunghi ricoveri in dei centri ospedalieri con quotidiane sedute psico-logopediche volte al migliore ripristino dei deficit intellettivi causati dallo stato comatoso che gli causarono sempre più dolore e disperazione, Fede, ormai trasformato in un uomo nuovo "Reeko", istintivamente plasmò tutte le sue "brutture" in poesia creando le"Strofe Poetiche Terzo Millennio"e raccontando la sua esperienza e le sue esperienze intellettive in una sorta di romanzetto chiamato "INNO ALLA FOLLIA"in cui non fanno altro che sottolineare il suo vitale cambiamento con la forte volontà di trasformare tutte le proprie ostiche difficoltà in dolci parole attraverso la poesia e la scrittura... Questo blog è teso così ad esprimere la nuova concezione della vita vista non da Fede ma da Reeko, il nuovo "Fede evoluto", attraverso i barlumi della sua Follia poetica.. Buona lettura:



E-mail scrittore: MARTINELLI_FEDERICO@ALICE.IT

Link M.S.N. (Messenger) dello scrittore: FEDEREEKO@HOTMAIL.IT

Numero cel.: 3341238372

Link collegato: http://www.strofepoetiche.it







CAP. A: "IL RISVEGLIO" (La diga)
""Ahrr... che dormita!!"" Reeko alza la testa rimuginando storditamente tra sé; a braccia spalancate immediatamente esclama ad alta voce guardandosi confusamente intorno: ""ma dove mi trovo? Questa non è camera mia!!"" Una leggera foschia in quegli istanti inizia a coprire tutto ciò che il suo sguardo riesce a scorgere; è l'alba di un giorno di metà Luglio e un"dischetto rosso"inizia ad alzarsi in mezzo a due tigli all'orizzonte sopra i campi immediatamente ad est della diga; l'ancor stordito ragazzo è disteso tra le robuste radici di un albero semi-sospeso sullo specchio d'acqua, il cui terreno è in parte franato: una pianta così esigue per la sua struttura che però si trova in un perfetto equilibrio con il paesaggio circostante che sembra rappresentare il sottile limite che unisce il terra e acqua; l'avventuriero ragazzo poi subito esclama con aria di sorpresa: ""davanti a me c'è una diga! Ma dove caspita mi trovo?"" ; ecco che allora un mare di pensieri incominciano a "bussargli forte nella mente domandandogli tutti insistentemente"dove mai si fosse svegliato"; in quel mentre davanti a lui sta prendendo forma, coperto da una fitta foschia, un bacino artificiale per la raccolta delle acque piovane costruito con l'intento di irrigare gli estesi campi coltivati circostanti a poca distanza dalla casa in cui Reeko per 21 anni ha abitato insieme alla propria famiglia prima di trasferirsi più vicino al centro della città; ricomponendo subito nella situazione presente tutti i pensieri che gli stanno affollando la mente, con un gran sorriso subito sclama ad alta voce: ""nohh!! Ma tu sei la mia dighetta di Corpo Sano!! Non ci posso credere...E' da una vita che non ti rivedevo.""

LA DIGA DI "CORPO SANO"
Bella anche se di colore giallastro:
ti cullano d'amore i pensieri miei
perchè al mio passato ti legano con nastro
prendendoti sempre e solo per come sei!


Con il viso dipinto sempre più marcatamente coperto dallo stupore, davanti a lui incomincia a delinearsi la diga di "Corpo Sano":un bacino per la raccolta delle acque piovane costruito per la necessità di irrigare i campi coltivati circostanti e situato a 2 km di distanza dalla casa presso cui Reeko è cresciuto insieme alla propria famiglia per più di 10 anni prima di trasferirsi più vicino al centro della città. Tranquillizzatosi ricorda allora subito i tempi remoti in cui veniva qui da solo o in compagnia di qualche caro amico e quelli di diversa costituzione, ma conditi entrambi da un avvenire ancora incerto che morbidamente si vanno a posare sul suo più profondo interiore aggiungendo ad ogni istante ulteriori pedine di mentale innovazione. Nella sua mente si generano ogni volta inconprensibili quanto genuini movimenti di felicità che riempono completamente tutti i suoi spazi celebrali, creando in questa maniera una sua propria completezza di pensiero: come l'acqua riesce a colmare tutti gli spazi vuoti di una bottiglia, così il fluire mentale di Reeko, acquistando un proprio stato di genuinità in questo posto, riesce a coprire tutti i suoi spazi che il proprio intelletto ha lasciato vuoti; sono momenti di completezza di una realtà impermeata nell'instabilità che completano la folle mente di Reeko... In quegli attimi il giovane se ne sta' completamente avvolto da una lieve brina mattutina generata continuamente dal calore del sole che continuamente evapora colpendo la fredda acqua mattiniera; stando steso a ridosso di una grande quercia in prossimità di un campo di barbabietole da zucchero, Reeko respira profondi pensieri che non fanno altro che trasformarsi in attimi di pura creazione. Immerso in quest'ambiente così primordiale il ragazzo commenta infine ad alta voce tra sé e sé: ""ma come caspita ho fatto a venire fin qua?"" In lontananza allora, mentre è avvolto da un infinità di dubbi e domande su come mai avesse potuto pervenire in quel luogo così distante dalla propria abitazione in una situazione tale come il fato stesso lo avesse in un istante riportato indietro alla sua vita precedente, Reeko vede in lontananza lungo la strada, la sua Renault Clio.

MADAME CLIO'

Ciao Divina dai "capelli metallizzati";
non sei modella né tanto meno respiri
ma analizzando meglio i mentali spiri,
tutti al tuo passaggio sono imbarazzati:
""si nascondono di giorno, come vampiri
perchè per invidia sono davvero stremati!""


Da steso girandosi poi su di un lato e facendo forza sul gomito, si mette subito seduto e istintivamente cerca di alzarsi in piedi ma senza riuscire a muovere neanche un dito dei piedi. Subito allora un marcato sorriso gli comincia a delineare il volto mentre un roboante boato gli stordisce la mente gridandogli: ""ma che diamine stai facendo Reeko? Guarda che non riuscirai mai a muovere neanche un dito dei piedi: non puoi camminare!!"" Reeko ancor completamente confuso e rintontito per la sonnolenza mattiniera, si era completamente dimenticato che non avrebbe mai potuto alzarsi in piedi perché affetto da una mielolesione post-traumatica che lo aveva colpito alla 7° vertebra cervicale del midollo a seguito di un terribile quanto stupido incidente stradale avvenuto mentre stava andando fare delle "fottutissime" fotocopie con la sua vecchia automobile del contratto della casa dove all'epoca abitava a Perugia difronte ad una rinomata cartoleria della città. Ritornato se stesso allora si guarda intorno vedendo dietro le proprie spalle la carrozzina: oggetto visto con occhio così negativo una volta e tanto amato e desiderato invece ora, perché unico mezzo per un effettivo movimento autonomo...""Ecco dove eravate mie gambe!! Ma che fate? Voi che potete muovermi scappate via?"" Sorridendo dopo una delle sue "ironicamente macabre" battuttine che dopo l'incidente lo hanno sempre contraddistinto, Reeko, mani a terra, comprime il suolo con dei decisi balzelli spingendo con forza sulle mani raggiungendo la pedana bassa su cui stanno appoggiati i piedi una volta seduto; arrivato a ridosso della carrozzina afferra istintivamente i due segmenti curvilinei in ferro posizionati nella parte laterale sotto al sedile e a gran voce con vigore grida: ""uno, due, tre, via!!"" In quell'istante, con una potenza sui tricipedi delle braccia impressionante, Reeko riesce ad alzare di mezzo metro il sedere e con un decisivo colpo finale di reni riesce a mettersi seduto; in quell'istante un sospiro prolungato gli esce dalla bocca e, alzando la testa, con un sorriso di soddisfazione Reeko urla a gran voce: ""tieh! Questo per tutti coloro che, con sicurezza e pieni di sé, dicevano che non sarei mai potuto riuscire a tornar seduto in carrozzina da terra con l'unica forza delle mie braccia vista la mia "alta" lesione midollare!"" Ricomposto per potersi muovere in piena autonomia, Reeko osserva i raggi del sole che colpiscono la fredda brina mattutina creando una foschia luminosa sopra al palmo dell'acqua del bacino come se fosse un bianco telo che la coprisse tutta morbidamente; infine spinge le ruote, facendo forza con un movimento continuo e rotatorio delle mani su dei segmenti metallici curvilinei imbottiti di gomma-piuma posti lateralmente ad esse e in un baleno raggiunge Madame Cliò; aperto lo sportello principale della vettura poi afferra una tavoletta in ferro rivestita appoggiata eretta di fronte al sedile per la guida e inserendola meccanicamente in dei chiavistelli in plastica posti sulla parte laterale del sedile, con un deciso colpo di reni fa un balzo in avanti facendo scivolare i piedi per terra dalla tavoletta plastificata sopraelevata dove stanno appoggiati quando Reeko spinge le ruote; prende poi un piccolo piano in metallo rivestito anch'esso di morbida gomma e infine afferrando le gambe con le braccia, le alza appoggiandole all'interno dell'auto davanti al sedile per la guida; infine aggrappandosi alla maniglia interna posizionata in alto, tirandosi con forza va prima seduto sopra la barra che ha posizionato e infine con un'altro strattone alla maniglia passa dentro mettendosi seduto comodamente alla guida; osservando poi la sedia a rotelle rimasta fuori alla sua sinistra Reeko sorride e, fissandola con uno sguardo di sfida esclama ad alta voce: ""e tu che fai cara lì fuori? Non entri? Non ci riesci con le tue forze?Ma non eri tu a scarrozzare il disabile?E ora, miga sarai diventata disabile pure te!Allora aspetta che ti aiuterò io, non ti preoccupare..."" In quel mentre afferrando i raggi di una ruota, Reeko gli da un forte strattone ribaltandola per terra e girandola di modo che una ruota toccasse il suolo; poi, premendo con decisione una sorta di pulsante in plastica posizionato centralmente alla circonferenza dove partono tutti i raggi della ruota, questa automaticamente si stacca; dopo averla sollevata Reeko infine l'appoggia, attraverso un movimento di rotazione del busto, sul sedile posteriore; identica manovra viene fatta anche per l'altra finché, schiacciando lo schienale verso la barra per appoggiare i piedi, questo viene completamente schiacciato e posizionato accanto alla seduta del passeggero; il giovane infine gira la chiave accendendo il motore e, roteando una manovella nella parte conclusiva del braccio in ferro posto lateralmente al volante su cui sono posti tutti i comandi per la guida, incomincia a dare gas muovendosi e lasciando alle spalle la diga.

IL VECCHIO QUARTIERE
Il ritorno al vecchio quartiere
è solcare nuovamente una vita
in cui hai passato tante sere
ognuna di gran felicità condita.

Ragazze e ragazzi uniti a famiglia
si stringono forte, forte la mano
osservando vicini come in un vano,
il loro percorrere miglia e miglia.

Mazzo di ricordi stretti nel cuore
che pulsano forte, forte all'unisono
e come le preghiere delle suore,
di pura essenza trasformati sono.

Reeko a bordo di sua Madame Cliò, percorre velocemente gli estesi terreni coltivati fino a fermarsi di fronte ad un vecchio monastero posizionato dietro ad un bel campo di calcio coperto di folta erba che non era contrassegnato da righe in gesso nel perimetro di gioco ma contraddistinto da due grandi porte regolamentari alle sue estremità; lì Reeko osservando attentamente l'estesa area verde ricordando i suoi ricordi di gioventù, esclama sotto voce tra sé e sé: ""mi ricordo come se fosse ieri quando ogni sabato pomeriggio appena pranzato, venivo qua: si ritrovavano dopo il lavoro e dopo gli studi scolastici della settimana, un sacco di persone e organizzavamo insieme una partita a pallone per "condire" nel migliore dei modi il week and; c'erano tutti i miei ex vicini di casa di ogni età: dagli amici coetanei agli uomini sposati con famiglia che il sabato staccavano dal lavoro; giocavamo tutti insieme e ci divertivamo un mondo grazie alla "magia del pallone;" sono indimenticabili i miei goals su punizione: il mio sinistro alla Mijalovic era imprendibile!!""

IL CAMPETTO DEI BADIALI
Giovani ragazzi uniti insieme
corrono dietro ad un pallone:
sembrano dei mazzi di seme
che si allungano a vagone.

La vittoria cresce piano, piano, a gruppo
nascendo con di squadra forte desiderio:
di voglia di vincere ognuno è in così zuppo
incentrato in linea al vittorioso sentiero.

Scuotendo la testa lateralmente con un sorriso misto di tristezza e malincuore con decisione Reeko esclama: ""ora invece diciamo che apprezzo tutte le sfumature del calcio giocato "stando seduto comodamente in tribuna" dove nei campi professionali ho anche un posto riservato dove posso assistere alla partita insieme al mio accompagnatore il quale stando vicino a me, non paga niente: essere amico di un disabile alle grandi manifestazioni insomma è un gran bel risparmio!""

Reeko prosegue il suo cammino per le strade in asfalto che tagliano i campi di tabacco circostanti, lasciandosi alle spalle un importante tassello della sua vita passata in cui nacquero i suoi primi tasselli di poesia; raggiunge alla fine della campagna una piazza circolare che unisce tra di loro i giardini di una decina di palazzi costituiti ognuno con molteplici appartamenti; lì d'istinto si accosta immediatamente in parallelo ad un cancello e osservando con la testa fuori dal finestrino il giardino che esso racchiude, sussurra ad alta voce: ""ce l'avessi avuto io un prato così grande! Il mio era la sua perfetta metà! Per non parlare poi dei vicini che abitavano sotto di noi: CHE PERSONE!!""

@@@@@ 05 (51) FOLLI RICORDI
Ricordi reali di un vivere vecchio:
possedevi ancora le tue possenti ali
che coprivano l'immagine allo specchio,
spazzando via dell'apparenza quei mali
che buttavi via veloce nel mentale secchio.Ora un tempo nuovo hai di fronte:
vivi in uno stato consapevole di differenza
che, evolvendo nella tua Folle mente,
ti ha fatto rinascere alla più chiara evidenza..

Alla visione di quel palazzo Reeko ripensa ai vecchi tempi quando, prima dell'incidente, abitava ancora in quell'appartamento al secondo piano costituito da delle scale esterne che uniscono la sua porta d'ingresso direttamente al giardino che infine và a toccare la piazza attraverso un inferriata; ora invece, dopo una serie di compra-vendite e di lavori di ristrutturazione per una sua adeguata personalizzazione da parte della famiglia residente, si è fuso con quello dell'abitazione sottostante; roteando la testa Reeko scorge lontano un ragazzo che sta attraversando la piazza e riconoscendolo, gli grida ad alta voce: ""Fumio!!"" Sentendo il suo nome urlato in maniera così potente, il giovane immediatamente si gira di scatto cercando di capire chi mai lo avesse chiamato e individuato il responsabile, subito lo riconosce e gli si avvicina con dei decisi balzelli di gioia appoggiando infine la sua mano sopra il cofano di Madame Cliò; un sorriso di contentezza allora gli incomincia a solcare marcatamente il volto e il Fumio urla a gran voce: ""noo... non ci posso credere: Reeko!! Come stai? E da una vita che non ci si rivede..."" Reeko ricambiando il gran sorriso d'affetto, subito allora gli risponde pieno anche lui della medesima felicità nel rivedere un vecchio amico: ""tutto bene caro Fumio..l'unico problema è che mi manca il mio VECCHIO QUARTIERE e sopratutto voi miei cari amici d'infanzia... Ma gli altri:che fine hanno fatto? Il Lolo, Polino, il Boia e lo Sgara, stanno tutti bene?"" Il fumio pieno di gioia nel capire che Reeko non aveva perso LE PROPRIE ORIGINI subito gli risponde: ""tutto bene...Il Lolo ora lavora come muratore la mattina e il pomeriggio, per poi concludere la giornata andando a suonare la fisarmonica a delle feste paesane ogni volta che viene chiamato; Paolino invece fà il fontaniere con suo padre mentre il Boia lavora ugualmente in famiglia ma come geometra; infine poi lo Sgara è alla cassa di un negozio di alimentari pronto ad andare subito a suonare il basso quando viene chiamato con il suo gruppo, le "Anime Salve"."" Sentito il nome di quel gruppo, Reeko interrompe l'incessante discutere del Fumio e pieno di voglia di far rivivere in pochi istanti tutto il tempo perduto, gli esclama: "" si, si "Le Anime Salve": li ho sentiti alle prove una sera; non sono male da un punto di vista squisitamente tecnico ma i testi: da chiesa! Diciamo che dopo l'incidente io con il Signore non ho più un gran feeling e allora..."" Il Fumio nel sentire quel negativo commento ironico pronunciato così spontaneamente da Reeko abbassa immediatamente lo sguardo sussurrando con una voce che non nasconde palesi segni di cruda realtà: ""ti capisco, si..."" Sentendo quelle ultime parole esclamate con un tono così sommesso, Reeko allora subito gli sorride dandogli una pacca sul fianco e urlandogli con un tono pieno di vigore: ""ma che diamine fai Fumio! Ti rattristi? Dai allora, versa anche qualche lacrima, no? Non fare lo stupido..Ma poi per quale motivo?"" Il Fumio nel sentire quelle parole espresse con grande grinta, di scatto alza allora la testa rispondendogli con un visino mogio, mogio: ""non scherzare Reeko... Comunque sono contento nel vedere che hai una gran forza e che anche dopo quello che ti è successo, riesci ancora a sorridere parlando tranquillamente come prima!"" Reeko con il volto rassegnato come di chi in un paese straniero cerca di farsi capire parlando con semplicità e naturalezza nella propria lingua madre, senza riuscire tuttavia a spiegarsi in alcun modo, gli ribatte: ""ora ho capito dove vuoi arrivare Fumio: tu credi che, essendo a conoscenza di dover passare l'intera mia vita seduto su di una carrozzina, dovrei essere triste o comunque stare in uno stato di continua malattia...Però vedi caro Fumio, la mia situazione è perfettamente opposta: adesso davvero apprezzo la vita cogliendone e rendendone profondamente mio ogni suo momento; sono giunto in questo modo a pormi in una condizione di pura accettazione di quell'essere che mi porta a percepire rendendo eternamente mie tutte le sensazioni che mi si confanno di fronte: "ora non schivo più il momento ma finalmente affronto con tutto me stesso accadere di quell'attimo che mi si protrae d'innanzi..."

LA FOLLE INTENSITA'
Ora è in me profonda e nitida consapevolezza:
percepisco bene il suo "intenso odore",
sentendo con esso una così particolare ebrezza
che sprigiona subito un naturale candore...

Ma qual'è il suo segreto se in totale fermezza,
riesce a ribollirmi d'intensità ogni volta il cuore?
Dentro di me nutro un forte senso di ardore
dovuto alla mancanza di fisica raffinatezza;

tali questioni sono cemento per il mio vitale muro
che con la Follia ho creato e poi ammantato
in una struttura insita nel mio ostico duro
e con la scoperta della"Folle forza"poi impregnato:

questa niente fa oltrepassare senza il mio volere di sicuro
se ciò che vuol salir desidero venga devastato;
le mie passioni pennello, con lei delicatamente curo
ottenendo un dipinto che fin da piccolo ho desiderato.

Quasi commosso per la felicità nel sentire quei ragionamenti esclamati con così gran decisione dal compagno, il Fumio conclude la loro conversazione dicendo nella più completa e profonda sincerità: ""che grande Reeko! Sono troppo felice nel sentire queste tue parole così forti e decise dopo tutto quello che hai passato...""

In quell'istante in lontananza si sente gridare forte: ""Fumio! Fumio! Dove sei?"" Udendo quelle grida il giovane di scatto gira di lato la testa e con aria scocciata commenta ad alta voce: ""ahhrr... che palle! Accidenti alle mamme e a chi le ha inventate!"" Reeko sentendo quelle urla sbarra subito gli occhi come chi viene colpito dalla luce di un flash e commenta ad alta voce: ""a proposito di mamme! Andiamo Fumio perchè anche la mia non vedendomi ormai più da un pezzo, penserà che sono morto!"" Il Fumio immediatamente termina la conversazione esclamando con vigore:""ah si, meglio, meglio, andiamo... Allora ciao Reeko: è stato davvero bello poter rifare due chiacchiere con te vedendoti così in forma... Spero di poterle fare nuovamente e presto... Ciao."" Reeko a sua volta conclude rispondendogli: ""anche per me e in particolare mi ha fatto piacere poter rivedere il mio VECCHIO QUARTIERE in un così buon stato!"" Dopo questo tuffo nel suo lontano passato il ragazzo riparte verso casa pensando che la mamma Mary avrà denunciato sicuramente la sua scomparsa alla polizia.

IL VECCHIO QUARTIERE
Il ritorno al vecchio quartiere
è solcare nuovamente una vita
in cui hai passato tante sere
ognuna di gran felicità condita.

Ragazze e ragazzi uniti a famiglia
si stringono forte, forte la mano
osservando vicini come in un vano,
il loro percorrere miglia e miglia.

Mazzo di ricordi stretti nel cuore
che pulsano forte, forte all'unisono
e come le preghiere delle suore,
di pura essenza trasformati sono.

Reeko a bordo di sua Madame Cliò, percorre velocemente gli estesi terreni coltivati fino a fermarsi difronte ad un vecchio monastero posizionato dietro ad un bel campo di calcio coperto di folta erba che non era contrassegnato da righe in gesso nel perimetro di gioco ma contraddistinto da due grandi porte regolamentari alle sue estremità; lì Reeko osservando attentamente l'estesa area verde ricordando i suoi ricordi di gioventù, esclama sotto voce tra se' e se': ""mi ricordo come se fosse ieri quando ogni sabato pomeriggio appena pranzato, venivo quà: si ritrovavano dopo il lavoro e dopo gli studi scolastici della settimana, un sacco di persone e organizzavamo insieme una partita a pallone per "condire" nel migliore dei modi il week and; c'erano tutti i miei ex vicini di casa di ogni età: dagli amici coetanei agli uomini sposati con famiglia che il sabato staccavano dal lavoro; giocavamo tutti isieme e ci divertivamo un mondo grazie alla "magia del pallone;" sono indimenticabili i miei goals su punizione: il mio sinistro alla Mijalovic era imprendibile!!""



IL CAMPETTO DEI BADIALI



Giovani ragazzi uniti insieme

corrono dietro ad un pallone:

sembrano dei mazzi di seme

che si allungano a vagone.

La vittoria cresce piano, piano, a gruppo

nascendo con di squadra forte desiderio:

di voglia di vincere ognuno è in così zuppo

incentrato in linea al vittorioso sentiero.



Scuotendo la testa lateralmente con un sorriso misto di tristezza e malincuore con decisione Reeko esclama: ""ora invece diciamo che apprezzo tutte le sfumature del calcio giocato "stando seduto comodamente in tribuna" dove nei campi professionali ho anche un posto riservato dove posso assitere alla partita insieme al mio accompagnatore il quale stando vicino a me, non paga niente: essere amico di un disabile alle grandi manifestazioni insomma è un gran bel risparmio!""

Reeko prosegue il suo cammino per le strade in asfalto che tagliano i campi di tabacco circostanti, lasciandosi alle spalle un importante tassello della sua vita passata in cui naccquero i suoi primi tasselli di poesia; raggiunge alla fine della campagna una piazza circolare che unisce tra di loro i giardini di una decina di palazzi costituiti ognuno con molteplici appartamenti; lì d'istinto si accosta immediatamente in parallelo ad un cancello e osservando con la testa fuori dal finestrino il giardino che esso racchiude, sussurra ad alta voce: ""ce l'avessi avuto io un prato così grande! Il mio era la sua perfetta metà! Per non parlare poi dei vicini che abitavano sotto di noi: CHE PERSONE!!""



@@@@@ 05 (51) FOLLI RICORDI



Ricordi reali di un vivere vecchio:

possedevi ancora le tue possenti ali

che coprivano l'immagine allo specchio,

spazzando via dell'apparenza quei mali

che buttavi via veloce nel mentale secchio.Ora un tempo nuovo hai difronte:

vivi in uno stato consapevole di differenza

che, evolvendo nella tua Folle mente,

ti ha fatto rinascere alla più chiara evidenza..

Alla visione di quel palazzo Reeko ripensa ai vecchi tempi quando, prima dell'incidente, abitava ancora in quell'appartamento al secondo piano costituito da delle scale esterne che uniscono la sua porta d'ingresso direttamente al giardino che infine và a toccare la piazza attraverso un inferriata; ora invece, dopo una serie di compra-vendite e di lavori di ristrutturazione per una sua adeguata personalizzazione da parte della famiglia residente, si è fuso con quello dell'abitazione sottostante; roteando la testa Reeko scorge lontano un ragazzo che sta attraversando la piazza e riconoscendolo, gli grida ad alta voce: ""Fumio!!"" Sentendo il suo nome urlato in maniera così potente, il giovane immediatamente si gira di scatto cercando di capire chi mai lo avesse chiamato e individuato il responsabile, subito lo riconosce e gli si avvicina con dei decisi balzelli di gioia appoggiando infine la sua mano sopra il cofano di Madame Cliò; un sorriso di contentezza allora gli incomincia a solcare marcatamente il volto e il Fumio urla a gran voce: ""noo... non ci posso credere: Reeko!! Come stai? E da una vita che non ci si rivede..."" Reeko ricambiando il gran sorriso d'affetto, subito allora gli risponde pieno anche lui della medesima felicità nel rivedere un vecchio amico: ""tutto bene caro Fumio..l'unico problema è che mi manca il mio VECCHIO QUARTIERE e sopratutto voi miei cari amici d'infanzia... Ma gli altri:che fine hanno fatto? Il Lolo, Polino, il Boia e lo Sgara, stanno tutti bene?"" Il fumio pieno di gioia nel capire che Reeko non aveva perso LE PROPRIE ORIGINI subito gli risponde: ""tutto bene...Il Lolo ora lavora come muratore la mattina e il pomeriggio, per poi concludere la giornata andando a suonare la fisarmonica a delle feste paesane ogni volta che viene chiamato; Paolino invece fà il fontaniere con suo padre mentre il Boia lavora ugualmente in famiglia ma come geometra; infine poi lo Sgara è alla cassa di un negozio di alimentari pronto ad andare subito a suonare il basso quando viene chiamato con il suo gruppo, le "Anime Salve"."" Sentito il nome di quel gruppo, Reeko interrompe l'incessante discutere del Fumio e pieno di voglia di far rivivere in pochi istanti tutto il tempo perduto, gli esclama: "" si, si "Le Anime Salve": li ho sentiti alle prove una sera; non sono male da un punto di vista squisitamente tecnico ma i testi: da chiesa! Diciamo che dopo l'incidente io con il Signore non ho più un gran feeling e allora..."" Il Fumio nel sentire quel negativo commento ironico pronunciato così spontaneamente da Reeko abbassa immediatamente lo sguardo sussurrando con una voce che non nasconde palesi segni di cruda realtà: ""ti capisco, si..."" Sentendo quelle ultime parole esclamate con un tono così sommesso, Reeko allora subito gli sorride dandogli una pacca sul fianco e urlandogli con un tono pieno di vigore: ""ma che diamine fai Fumio! Ti rattristi? Dai allora, versa anche qualche lacrima, no? Non fare lo stupido..Ma poi per quale motivo?"" Il Fumio nel sentire quelle parole espresse con grande grinta, di scatto alza allora la testa rispondendogli con un visino mogio, mogio: ""non scherzare Reeko... Comunque sono contento nel vedere che hai una gran forza e che anche dopo quello che ti è successo, riesci ancora a sorridere parlando tranquillamente come prima!"" Reeko con il volto rassegnato come di chi in un paese straniero cerca di farsi capire parlando con semplicità e naturalezza nella propria lingua madre, senza riuscire tuttavia a spiegarsi in alcun modo, gli ribatte: ""ora ho capito dove vuoi arrivare Fumio: tu credi che, essendo a conoscenza di dover passare l'intera mia vita seduto su di una carrozzina, dovrei essere triste o comunque stare in uno stato di continua malattia...Però vedi caro Fumio, la mia situazione è perfettamente opposta: adesso davvero apprezzo la vita cogliendone e rendendone profondamente mio ogni suo momento; sono giunto in questo modo a pormi in una condizione di pura accettazione di quell'essere che mi porta a percepire rendendo eternamente mie tutte le sensazioni che mi si confanno difronte: "ora non schivo più il momento ma finalmente affronto con tutto me stesso il protearsi di quell'attimo che mi si protrae d'innanzi..."







LA FOLLE INTENSITA'

Ora è in me profonda e nitida consapevolezza:

percepisco bene il suo "intenso odore",

sentendo con esso una così particolare ebrezza

che sprigiona sbito un naturale candore...



Ma qual'è il suo segreto se in totale fermezza,

riesce a ribollirmi d'intensità ogni volta il cuore?

Dentro di me nutro un forte senso di ardore

dovuto alla mancanza di fisica raffinatezza;



tali questioni sono cemento per il mio vitale muro

che con la Follia ho creato e poi ammantato

in una struttura insita nel mio ostico duro

e con la scoperta della"Folle forza"poi impregnato:



questa niente fa oltrepassare senza il mio volere di sicuro

se ciò che vuol salir desidero venga devestato;

le mie passioni pennello, con lei delicatamente curo

ottenendo un dipinto che fin da piccolo ho desiderato.



Quasi commosso per la felicià nel sentire quei ragionamenti esclamati con così gran decisione dal compagno, il Fumio conclude la loro conversazione dicedo nella più completa e profonda sincerità: ""che grande Reeko! Sono troppo felice nel sentire queste tue parole così forti e decise dopo tutto quello che hai passato...""

In quell'istante in lontananza si sente gridare forte: ""Fumio! Fumio! Dove sei?"" Udendo quelle grida il giovane di scatto gira di lato la testa e con aria scocciata commenta ad alta voce: ""ahhrr... che palle! Accidenti alle mamme e a chi le ha inventate!"" Reeko sentendo quelle urla sbarra subito gli occhi come chi viene colpito dalla luce di un flash e commenta ad alta voce: ""a proposito di mamme! Andiamo Fumio perchè anche la mia non vedendomi ormai più da un pezzo, penserà che sono morto!"" Il Fumio immediatamente termina la conversazione esclamando con vigore:""ah si, meglio, meglio, andiamo... Allora ciao Reeko: è stato davvero bello poter rifare due chiacchiere con te vedendoti così in forma... Spero di poterle fare nuovamente e presto... Ciao."" Reeko a sua volta conclude rispondendogli: ""anche per me e in particolare mi ha fatto piacere poter rivedere il mio VECCHIO QUARTIERE in un così buon stato!"" Dopo questo tuffo nel suo lontano passato il ragazzo riparte verso casa pensando che la mamma Mary avrà denunciato sicuramente la sua scomparsa alla polizia.



DEFINITIVO















IL NUOVO QUARTIERE

Come baco da seta che nel bozzolo matura

costruendo piano, piano le sue forti ali,

conscio ormai che la struttura è più dura,

schizza via veloce come la luce dai pali.



Nel nuovo quartiere Reeko si evolve

aspettando in silenzio quel percorso

che la sua passata sofferenza dissolve

afferrando la vita con un Folle morso.

(www.strofepoetiche.it)



Reeko alla guida di Madame Cliò percorre la strada nazionale che taglia a metà Città di Castello; per la via supera un grande super mercato che dopo dei lavori di ristrutturazione ed ingrandimento ha preso il nome di "Castello"; appena superato passa poi rapidamente difronte ad una cartoleria chiamata "Paci": un negozio molto rinomato nella città per la vendita di prodotti per la scuola e il disegno tecnico; mentre sta percorrendo quel tratto di strada però i suoi nervi incominciano ad irrigidirsi e Reeko si sente raggelare il sangue come ogni volta che passa per di lì: sono attimi di vago ricordo intrisi nel più acuto senso di dolore e di smarrimento dovuto al ricovero in dei centri ospedalieri e in luoghi per il recupero clinico, psicologico e sopratutto fisioterapeutico con i quali ancora nelle originarie sembianze mentali di Fede, Reeko ha dovuto convivere accettando un'enormità di ostacoli e difficoltà, soffrendo dopo l'incidente per circa 2 anni fino a riuscire faticosamente e al di fuori di ogni aspettativa medica, a superarli ritornando alla sua vita originaria anche se in condizioni assai differenti; dopo quel tragico evento, Reeko ha partorito ancora inconsciamente dentro di lui un nuovo modo di affrontare la vita: il ragazzo riuscì a riprendere le abitudini di una volta concependole però diversamente sia sotto il profilo mentale valutando attraverso paramentri completamente nuovi il qiotidiano, sia sotto quello prettamente fisico essendo essendo obbligato adesso a doversi muovere per sempre stando seduto irrimediabilmente su di una carrozzina adeguando i suoi movimenti esclusivamente ad essa.





FEDE'S BROKEN LIFE

Calmo pomeriggio di sole caldo e sereno…

D’improvviso Fede profondamente si pesta:

per un esame alcune fotocopie il bisogno c’era

ma per andare a farle il cielo divenne tempesta...



Prendendo la sua station weagoon"Astra"di sera,

per dei brandelli di carta vide la sua sorte funesta!

Atroce realtà di settembre ma purtroppo vera:

quotidiano e futile il motivo: alcune fotocopie

che lo condussero alla sua più atroce verità..



Quel giorno per lui non avrà mai più copie,

perché “Fede è morto" in quella sua realtà..



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Proprio in quel pezzo di strada ebbe così inizio tutto in un lontano Settembre del 2004, quando Fede stava andando a fare delle banali fotocopie del contratto di locazione dell'appartamento dove all'epoca abitava a Perugia insieme ai 3 suoi cari amici per gli studi universitari; Reeko si fissa allora con lo sguardo che si innabissa all'orizzonte andando a perdersi nel vuoto e passando per quel luogo sospira ed ad alta voce ed esclama: ahhh...eccolo qui il mio Folle attimo primo!!



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IL FOLLE ATTIMO PRIMO



Istanti di nessun ricordo

che si strutturano dentro,

in cui quello che mordo

se ne sta fermo al centro.



L'mmaginazione mi riporta all'istante:

vorrei scappare per il forte spavento

ma credo sia meglio stare vibrante

e con ferree braccia salde al mento.



Con gran serenità dentro di me mi accetto

e consapevole di non fermarmi,

interiorizzo ogni esteriore naturale precetto

strutturandomi con mentali armi.



Mutevoli strumenti mentali

che interioriorizzano ogni esternalità

creando zucchero dai sali

e rendendo più dolce questa realtà.



(www.strofepoetiche.it)

Reeko nella sua memoria di quel momento ha ben chiari solamente vaghi ricordi di frammenti di sogno di quando si trovava in uno stato di coma vigile presso il centro ospedaliero per la cura e per la riabilitazione di persone in stato comatoso situato nella città di Montecatone presso la periferia di Bologna; mentre stava svoltando per entrare nell'ingresso alla cartoleria in quel fatidico giorno di Settembre bastò una frazione di secondo per essere scontrato fulmineamente e con drammatica irruenza da un'altra macchina con alla guida una signora rumena che era distratta nell'atto perché come poi provato da delle perizie fatte nell'iter legislativo, al telefono con un cellulare come confermato tra l'altro anche da alcuni testimoni che la videro mentre stava scendendo; tale accusa fu inoltre avvalorata anche dalla totale mancanza di segni delle strisce della gomma dei pneumatici per terra, evidenza tesa a sostenere inoltre la mancata attenzione in quel momento per schivare un ostacolo che fu poi rovinosamente colpito: dopo quell'impatto Fede vide un altro mondo frutto del sogno, del ricordo e del dolore, cadendo così in una condizione del tutto sconosciuta alla razionalità umana che lo portò in una dimensione sognante, costruita dai suoi ricordi passati e più recenti colorati dalla fantasia e dominati dalle regole che la realtà sognante crea... Il ragazzo finì in una condizione di coma vigile per un lungo periodo di circa 3 mesi, fino a ritornare se stesso per le vacanze di Natale sistemando sotto l'albero tradizionale il più bel regalo che i suoi genitori avessero potuto mai desiderare in quel momento: la vita del proprio figlio. Di quegli sprazzi di immagine del ricordo di una vita sognante chiusi nella memoria Reeko ce ne sono molti ma uno in particolare se lo tiene ben stretto perchè ama pensare che sia stato l'ultimo prima del suo risveglio: era una sorta di fantasma nelle fantasie generate da quel sogno che se ne stava immobile in volo al di sopra di un letto e stava guardando in basso; in quel momento vedeva chiaro un corpo che stava dormendo sotto di lui il quale osservato con maggior attenzione, mostrava le proprie sembianze; in uno stato di quiete e silenzio nella sorpresa di vedere sotto di lui la sua medesima fisionomia, Egli così iniziò a guardarsi con maggior attenzione intorno e in quell'azione si ricorda perfettamente che erano presenti intorno al letto tanti piccoli angioletti tutti accostati l'uno accanto al'altro: queste anime volanti erano tutte uguali e stavano intorno al dormiente come in una sorta di protezione; in particolare inoltre egli si ricorda perfettamnete che la sua attenzione cadde su di uno di loro perchè si trovava in prossimità dei suoi piedi e teneva stretto tra le braccia una pistola giocattolo ad acqua simile al proprio "liquidetor" di color verde e giallo con cui ha sempre giocato da bambino; appena lo vide fu spaventato nel poter pensare che quell'angioletto potesse bagnare il corpo che stava lì sdraiato, perciò subito scese in picchiata accanto a lui e toccandogli una spalla per cercare di destargli attenzione, gli disse: ""non gli sparare a quel ragazzo che sta dormendo perchè sta molto male..."" Appena ebbe finito di pronunciare l'ultima parola, l'angioletto gli consegnò così subito la pistola ad acqua e afferratola, Reeko si diresse subito accanto al corpo appoggiandola sopra le coperte. Dopo il ricordo di quel sogno lui è certo o quantomeno pensa questo senza poter mai avere delle certezze che lo possano guidare alla verità, di essersi risvegliato immediatamente; egli non sa e non potrà mai sapere così se tale fantasiosa avventura dettata da Orfeo rappresenti la conclusione di un viaggio interiore nel periodo in cui era in coma (una sorta di passaggio ad un altra vita, "da Federico a quella di Reeko") o se sia stato tutto solamente frutto di una propria gradevole fantasia per scappare dal brutto ricordo di quell'atroce e negativo periodo di vita: il coma. All'ospedale i dottori spiegarono ai suoi genitori che normalmente la situazione in cui era caduto il loro figlio tende a cancellare dopo il risveglio i ricordi dolorosi sostituendoli nella mente con pensieri gradevoli; tuttavia senza darsi una risposta a ciò, Reeko tiene gelosamente dentro di lui questo bel pensiero evidenziando nel migliore dei modi uno dei momenti più drammatici e significativi della propria esistenza.. Nella realtà concreta si risvegliò dal suo stato comatoso sotto le vacanze di Natale offrendo ai suoi familiari il più bel regalo che avessero mai potuto desiderare sotto l'albero natalizio..

Il ritorno alla vita normale mostrò tuttavia tutte le conseguenze del trauma subito: per prima cosa l'impossibilità di camminare autonomamente riuscendo ad alzarsi in piedi con le proprie gambe dopo aver subito una lesione midollare alla settima vertebra cervicale che lo costringerà a vita a non potersi più rialzare in piedi con le proprie forze e poi a causa del lungo periodo di non coscienza, Reeko ebbe anche alcuni deficit intellettivi che per un lungo periodo colpirono sopratutto il ricordo nel breve tempo il quale successivamente grazie a delle sedute da alcuni psicologhi e logopedisti, sommati alla propria forza di volontà, riuscì a risolvere completamente riprendendo gli studi universitari con ottimi risultati fino al conseguimento della laurea. Scuotendo la testa dal suo intenso ed improvviso senso di smarrimento e perdizione, Reeko tornò subito in se' e stringendo forte i pugni al volante in una sorta di sfogo di rabbia per tutto quello che gli era capitato proprio lì difronte, continuò il suo cammino verso casa. Svoltando per una via a senso unico vide poi da lontano le mura della sua bella dimora nella zona di Latina, situata a poca distanta dal centro della città; è proprio quella casa la sua "paradossale fortuna" per tutto quello che gli è capitato: Fede abitava infatti in un appartamento al secondo piano in un paesino nella periferia della città ma dopo l'incidente è stato costretto a trasferisi da un'altra parte dal momento che resiedendo al secondo piano, avrebbe dovuto acquistare anche l'appartamento sottostante per poi costruirci un ascensore che gli avrebbe permesso di potersi spostare dove gli pareva e riuscendo così a rimpossessarsi dei suoi normali livelli di autonomia all'interno delle mura domestiche; i suoi vicini di casa dell'epoca tuttavia, cogliendo l'occasione favorevole viste le negative circostante della sua famiglia, provarono a fare i furbi cercando di speculare nella loro drammatica situazione alzando il prezzo visto la gran necessità che aveva la sua famiglia a doverla acquistare; intelligentemente però mamma Mary e papà Frank avveduti del malaffare cercarono altove e la fortuna volle che il parrucchiere di mamma stava vendendo la sua grande e bella dimora situata in prossimità delle scuole medie di Città di Catello a 2 km dalla piazza e dandoci la priorità vista la storica amicizia che lui aveva con mamma tenute conto anche le nostre avverse vicissitudini, i genitori di Reeko l'hanno acquistata; in questa bella casa su 3 piani abbiamo poi fatto costruire un ascensore con il quale Reeko avrebbe potuto spostarsi dalla cantina, al salone del primo piano, fino alla propria camera e allo studio nel secondo in completa libertà e autonomia. Procedendo così alla guida fino in fondo al viale Reeko si ritrovò difronte al cancello di casa; lì fissò la propria casa e sorridendo iniziò ad esclamare ad alta voce: ""ciao mia bella casetta!! Se si volesse considerare tutti gli aspetti di quello che mi è capitato, tu rappresenti sicuramente una delle più grandi e paradossali fortune che hanno portato il mio incidente: "protetto dalle tue mura mi sento ogni giorno al sicuro senza essere soggetto a tutte le avversità ed insidie rappresentate dalla mia difficile situazione; dentro di te sono immerso profondamente nei miei più nascosti pensieri riuscendo con tranquillità a porre in essere quel modo di vivere che ho imparato per la prima volta quando ero ancora adolescente: "il vedere riflettendo con il pensiero..." Un arte meravigliosa che ti porta a conoscere a pieno il tuo vero essere fino a valutare nella maniera più profonda possibile la vita stessa individuando ogni volta il tuo completamente ultimo.."" Reeko dopo i suoi profondi ragionamenti che fecero scaturire quelle così cercate visioni della sua dimora afferra sopra il cruscotto un piccolo telecomando a 2 tasti e premendoli entrambi, il cancello e la serranda del fondo iniziano ad aprirsi; con una perfetta manovra dettata ormai dall'abitudine entra dentro al garage e spegnendo la macchina apre lo sportello, prende saldamente la carrozzina posta sul sedile del passeggero e la posiziona fuori dalla macchina; il tutto viene eseguito con una dimestichezza dettata ormai dall'abitudine ma che gli ha fatto sudare le pene dell'inferno nel riuscire a trovare la forza e la destrezza per compierla; allungando fuori dall'auto le mani e facendo forza allontanando i bordi, la struttura di metallo si apre mecchanicamente configurando infine la struttura della carrozzina rappresentata nella sua completezza; afferrato poi mecchanicamente dietro il proprio seggiolino un piedistallo rivestito in gomma piuma che ha una estremità allungata di metallo, Reeko lo incastra rapidamente e con gran dimestichezza dettata omai dall'abitudine in dei chiavistelli di plastica posti lateralmente al sedile; afferra poi saldamente con una mano destra la maniglia sovrastante lo sportello e infine da un forte strattone con il braccio destro saltando sopra il piedistallo fino a concludere l'azione posizionandosi sopra il sedile interno alla guida; guarda infine seduto da dentro la macchina la carrozzina rimasta fuori e sorridendo esclama: "ora tocca a te cara!" In quel momento allunga le mani e tirando una cordicella elastica dietro ad essa abbassa lo meccanicamente lo schienale, poi afferra un asciugamano dentro il porta documenti e lo posiziona sopra le coscie e infine con un colpo di frusta con i reni l'alza tirando prima la carrozzina a contatto dell'asciugamano che copre le gambe e poi con un conclusivo strattone a fianco sopra il sedile del passeggiero; percorrendo infine un breve corridoio a lato del quale erge maestoso un alto mobile con delle vetrate dove sono riposti alcuni bicchieri, arriva davanti ad una porta in bianca in metallo a protezione di un ascensore; in quell'istante tiene premuto un piccolo pulsante posto lateralmente alla maniglia e l'abitacolo inizia piano, piano a scendere..Poi vede dentro l'ascensore mentre sta' scendendo l'asse da stiro di mamma e alzando la voce esclama con tono pieno di vigore esclama ad alta voce::""le solite! Mamy sfrutta per le sue comodità il suo figlio disabile.."" Appena che l'ascensore è sceso fino a terra Reeko sorridendo apre immediatamente la porta entrando dentro e riieseguendo la manovra di premere il tasto laterale incomincia a salire al piano superiore; mentre sale il pavimento della sala incomincia a prendere forma fin quando appare un divano con vicino una pianta; aperta la porta allora Reeko entra subito nel soggiorno esclamando a gran voce: ""Ohh... Finalmente, sono tornato!!"" Appena finito di parlare sente immediatamente una voce dalla cucina che dice:""A buon ora!!"" In quel momento vede entrare subito in sala mamma Mary che in una sorta di sorriso misto di rabbia, esclama a gran voce: ""Figlio mio ma ma dov'eri finito?""; ""Diciamo che dopo una lunga dormita mi sono finalmente risvegliato.."" Pronta la risposta di Reeko che immediatamente riapre la porta dell'ascensore esclamando frettolosamente a mamma:""perdonami ancora mamy ma ho delle cose repentine da sbrigare"" La mamma di Reeko allora sentendo quell'esclamazione del figlio perde ogni speranza di poter avere un discorso con lui come accade molte volte lasciandolo stare..Suo figlio rientra rapidamente dentro l'ascensore e sale immediatamente al secondo piano dove percorrendo veloce un corridoio entra nel suo studio e si piomba davanti al computer perennamente acceso; afferrato il mouse osserva i contatti su Msn, Skype e infine quelli su Facebook: accortosi infine che il suo amico Gemy è in linea su Skype, apre subito una finestra dialogo con lui dove gli scrive: ""ciao Gemy..Scusa se è da tanto che non senti il tuo Fede ma egli ormai è morto e poi rinato diversamente: ora il nuovo Fede,"Reeko" è qui con te per vivere insieme le sfide della nostra esistenza."" A quello script immediata la risposta:""Reeko ma cosa diavolo stai dicendo? E sopratutto dove cavolo eri finito?? Quì ti stanno cercando tutti!! Vengo subito da te perchè bisogna parlare di molte cose... Aspettami!"" Immediata la risposta di Reeko: ""muoviti che devo andare a dar da mangiare alla Lilly.." Chiudendo la conversazione, egli si stacca subito dal computer e procede veloce verso l'ascensore; tiene poi premuto un pulsante nella parte laterale e ridiscende in sala dove, aperta un'istante la porta, ha il tempo di dire a mamma: ""mamy riesco ancora ma questa volta sono in compagnia di Gemy che andiamo a dar da mangiare alla Lilly.."" e la mamy sentendo quel discorso urla a gran voce: ""Reeko aspetta! Prendi sopra il tavolo una lista dei prodotti che mi servono per la cucina; vammeli a comprare al super mercato"" Con la pazienza dettata ormai dall'abitudine il giovane apre la porta e subito afferra la lista delle cose da comprare lasciata dalla mamma sopra il tavolo; rientra rapidamente nell'abitacolo dell'ascensore proseguendo a scendere giù nel fondo dove c'è la macchina; mentre prosegue la sua discesa, esclama da dentro l'abitacolo dell'ascensore ad alta voce:""sono insieme a Gemy allora mamy e ti prendo tutto quello che mi hai scritto nella lista alla Coop..Ciao."" Reeko non sente più la voce di della mary e sembra stupito per questo mentre stà scendendo, quando come un fulmine a ciel sereno, sente urlare forte dalla sala: ""Reeko dove vai? Ma almeno ti sei vestito bene?L'hai messo il maglioncino che ti avevo preparato in fondo al letto?"" Sentendo quelle parole allora Reeko subito ribatte:""si mamy ho messo tutto! Non ti preoccupare.."" Sorridendo procede poi verso il garage dove aperta la serranda e il cancello con il suo piccolo telecomando, aspetta l'arrivo dell'amico. Dopo pochi minuti lo vede arrivare e appena sceso dalla macchina procede verso di lui, iniziando poi a sorridere dalla felicità fino a raggiungerlo abbracciandolo e stringendolo forte.. In quel momento di commozione reciproca Reeko lo guarda negli occhi dicendogli: ""come stai fratello di Follia Gemy?"" Immediata la risposta del compagno:""mah, come sto? Bene ma mi sai dire tu dove eri sparito?"" E Reeko sentendo quelle parole immediatamente gli ribatte: ""Gemy mi conosci bene e sai che qualche volta amo scappare via rinchiudendomi in me stesso convergergendo tutti i miei pensieri solo dentro di me in serenità riuscendo in questa maniera ad alimentare i miei viaggi interiori"" E Gemy con un tono di consapevolezza in ciò che gli è stato detto gli ribatte:""si, si lo so, non ti preoccupare perché ormai ti conosco alla perfezione e sono curioso di sapere anche questa volta quali mondi sognanti hai condiviso con la tua mentalità; comunque una volta quando fai questi viaggi interiori mi potresti anche avvertire che ti faccio compagnia venendo con te, no?"" Reeko capendo allora di aver sbagliato, subito dritto negli occhi gli risponde: ""hai ragione Gemy..Perdonami ma ti giuro, quando mi sento quella miccia d'ispirazione dentro di me cerco di far veloce comportandomi d'istinto per non farla spegnere e così mi ritiro subito in me stesso rimanendo da solo...Perdonami tanto quindi se quello è un momento che non condivido con nessuno..""; a quelle parole Reeko allora quasi si sente in colpa per quello che ha fatto e sorridendo guarda Gemy dicendogli:""scusami caro compagno, giuro che questa volta sarà l'ultima..Ora però andiamo a sistemare il piacere chiesto dalla Mary: bisogna comprargli i prodotti della lista che mi ha preparato: andiamo subito alla C.O.O.P., allora e poi dalla Lilly prima che mi muore di fame.."" Scostando la testa a destra e poi a sinistra con una faccia dubbiosa Gemy esclama: ""Quale macchina prendiamo?"" Immediata è la domanda di Gemy; ""La mia, la mia...Vieni Gemy"" Anche la risposta di Reeko non si fa' aspettare. I due amici salgono in Madame Cliò e Reeko in 5 minuti arriva ai parcheggi della C.O.O.P. vicino casa.





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