CAP. C "IL NUOVO QUARTIERE" (Il Folle attimo primo)

IL NUOVO QUARTIERE
Come baco da seta che nel bozzolo matura
costruendo piano, piano le sue forti ali,
conscio ormai che la struttura è più dura,
schizza via veloce come la luce dai pali.

Nel nuovo quartiere Reeko si evolve
aspettando in silenzio quel percorso
che la sua passata sofferenza dissolve
afferrando la vita con un Folle morso.


(www.strofepoetiche.it)
 

Reeko alla guida di Madame Cliò percorre la strada nazionale che taglia a metà Città di Castello; per la via supera un grande super mercato che dopo dei lavori di ristrutturazione ed ingrandimento ha preso il nome di "Castello"; appena superato passa poi rapidamente di fronte ad una cartoleria chiamata "Paci": un negozio molto rinomato nella città per la vendita di prodotti per la scuola e il disegno tecnico; mentre sta percorrendo quel tratto di strada però i suoi nervi incominciano ad irrigidirsi e Reeko si sente raggelare il sangue come ogni volta che passa per di lì: sono attimi di vago ricordo intrisi nel più acuto senso di dolore e di smarrimento dovuto al ricovero in dei centri ospedalieri e in luoghi per il recupero clinico, psicologico e sopratutto fisioterapeutico con i quali ancora nelle originarie sembianze mentali di Fede, Reeko ha dovuto convivere accettando un'enormità di ostacoli e difficoltà, soffrendo dopo l'incidente per circa 2 anni fino a riuscire faticosamente e al di fuori di ogni aspettativa medica, a superarli ritornando alla sua vita originaria anche se in condizioni assai differenti; dopo quel tragico evento, Reeko ha partorito ancora inconsciamente dentro di lui un nuovo modo di affrontare la vita: il ragazzo riuscì a riprendere le abitudini di una volta concependole però diversamente sia sotto il profilo mentale valutando attraverso paramentri completamente nuovi il quotidiano, sia sotto quello prettamente fisico essendo essendo obbligato adesso a doversi muovere per sempre stando seduto irrimediabilmente su di una carrozzina adeguando i suoi movimenti esclusivamente ad essa. 

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*************************************FEDE'S BROKEN LIFE
Calmo pomeriggio di sole caldo e sereno…
D’improvviso Fede profondamente si pesta:
per un esame alcune fotocopie il bisogno c’era
ma per andare a farle il cielo divenne tempesta...

Prendendo la sua station weagoon"Astra"di sera,
per dei brandelli di carta vide la sua sorte funesta!
Atroce realtà di settembre ma purtroppo vera:
quotidiano e futile il motivo: alcune fotocopie
che lo condussero alla sua più atroce verità..

Quel giorno per lui non avrà mai più copie,
perché “Fede è morto" in quella sua realtà..


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Proprio in quel pezzo di strada ebbe così inizio tutto in un lontano Settembre del 2004, quando Fede stava andando a fare delle banali fotocopie del contratto di locazione dell'appartamento dove all'epoca abitava a Perugia insieme ai 3 suoi cari amici per gli studi universitari; Reeko si fissa allora con lo sguardo che si inabissa all'orizzonte andando a perdersi nel vuoto e passando per quel luogo sospira ed ad alta voce ed esclama: ahhh...eccolo qui il mio Folle attimo primo!! 

**************************************************************************IL FOLLE ATTIMO PRIMO

Istanti di nessun ricordo
che si strutturano dentro,

in cui quello che mordo
se ne sta fermo al centro.

L'mmaginazione mi riporta all'istante:
vorrei scappare per il forte spavento
ma credo sia meglio stare vibrante
e con ferree braccia salde al mento.

Con gran serenità dentro di me mi accetto
e consapevole di non fermarmi,
interiorizzo ogni esteriore naturale precetto

strutturandomi con mentali armi.

Mutevoli strumenti mentali
che interioriorizzano ogni esternalità
creando zucchero dai sali
e rendendo più dolce questa realtà.

(www.strofepoetiche.it)

Reeko nella sua memoria di quel momento ha ben chiari solamente vaghi ricordi di frammenti di sogno di quando si trovava in uno stato di coma vigile presso il centro ospedaliero per la cura e per la riabilitazione di persone in stato comatoso
situato nella città di Montecatone presso la periferia di Bologna; mentre stava svoltando per entrare nell'ingresso alla cartoleria in quel fatidico giorno di Settembre bastò una frazione di secondo per essere scontrato fulmineamente e con drammatica irruenza da un'altra macchina con alla guida una signora rumena che era distratta nell'atto perché come poi provato da delle perizie fatte nell'iter legislativo, al telefono con un cellulare come confermato tra l'altro anche da alcuni testimoni che la videro mentre stava scendendo; tale accusa fu inoltre avvalorata anche dalla totale mancanza di segni delle strisce della gomma dei pneumatici per terra, evidenza tesa a sostenere inoltre la mancata attenzione in quel momento per schivare un ostacolo che fu poi rovinosamente colpito: dopo quell'impatto Fede vide un altro mondo frutto del sogno, del ricordo e del dolore, cadendo così in una condizione del tutto sconosciuta alla razionalità umana che lo portò in una dimensione sognante, costruita dai suoi ricordi passati e più recenti colorati dalla fantasia e dominati dalle regole che la realtà sognante crea... Il ragazzo finì in una condizione di coma vigile per un lungo periodo di circa 3 mesi, fino a ritornare se stesso per le vacanze di Natale sistemando sotto l'albero tradizionale il più bel regalo che i suoi genitori avessero potuto mai desiderare in quel momento: la vita del proprio figlio. Di quegli sprazzi di immagine del ricordo di una vita sognante chiusi nella memoria Reeko ce ne sono molti ma uno in particolare se lo tiene ben stretto perché ama pensare che sia stato l'ultimo prima del suo risveglio: era una sorta di fantasma nelle fantasie generate da quel sogno che se ne stava immobile in volo al di sopra di un letto e stava guardando in basso; in quel momento vedeva chiaro un corpo che stava dormendo sotto di lui il quale osservato con maggior attenzione, mostrava le proprie sembianze; in uno stato di quiete e silenzio nella sorpresa di vedere sotto di lui la sua medesima fisionomia, Egli così iniziò a guardarsi con maggior attenzione intorno e in quell'azione si ricorda perfettamente che erano presenti intorno al letto tanti piccoli angioletti tutti accostati l'uno accanto al'altro: queste anime volanti erano tutte uguali e stavano intorno al dormiente come in una sorta di protezione; in particolare inoltre egli si ricorda perfettamente che la sua attenzione cadde su di uno di loro perché si trovava in prossimità dei suoi piedi e teneva stretto tra le braccia una pistola giocattolo ad acqua simile al proprio "liquidetor" di color verde e giallo con cui ha sempre giocato da bambino; appena lo vide fu spaventato nel poter pensare che quell'angioletto potesse bagnare il corpo che stava lì sdraiato, perciò subito scese in picchiata accanto a lui e toccandogli una spalla per cercare di destargli attenzione, gli disse: ""non gli sparare a quel ragazzo che sta dormendo perchè sta molto male..."" Appena ebbe finito di pronunciare l'ultima parola, l'angioletto gli consegnò così subito la pistola ad acqua e afferratola, Reeko si diresse subito accanto al corpo appoggiandola sopra le coperte. Dopo il ricordo di quel sogno lui è certo o quantomeno pensa questo senza poter mai avere delle certezze che lo possano guidare alla verità, di essersi risvegliato immediatamente; egli non sa e non potrà mai sapere così se tale fantasiosa avventura dettata da Orfeo rappresenti la conclusione di un viaggio interiore nel periodo in cui era in coma (una sorta di passaggio ad un altra vita, "da Federico a quella di Reeko") o se sia stato tutto solamente frutto di una propria gradevole fantasia per scappare dal brutto ricordo di quell'atroce e negativo periodo di vita: il coma. All'ospedale i dottori spiegarono ai suoi genitori che normalmente la situazione in cui era caduto il loro figlio tende a cancellare dopo il risveglio i ricordi dolorosi sostituendoli nella mente con pensieri gradevoli; tuttavia senza darsi una risposta a ciò, Reeko tiene gelosamente dentro di lui questo bel pensiero evidenziando nel migliore dei modi uno dei momenti più drammatici e significativi della propria esistenza.. Nella realtà concreta si risvegliò dal suo stato comatoso sotto le vacanze di Natale offrendo ai suoi familiari il più bel regalo che avessero mai potuto desiderare sotto l'albero natalizio..
Il ritorno alla vita normale mostrò tuttavia tutte le conseguenze del trauma subito: per prima cosa l'impossibilità di camminare autonomamente riuscendo ad alzarsi in piedi con le proprie gambe dopo aver subito una lesione midollare alla settima vertebra cervicale che lo costringerà a vita a non potersi più rialzare in piedi con le proprie forze e poi a causa del lungo periodo di non coscienza, Reeko ebbe anche alcuni deficit intellettivi che per un lungo periodo colpirono sopratutto il ricordo nel breve tempo il quale successivamente grazie a delle sedute da alcuni psicologhi e logopedisti, sommati alla propria forza di volontà, riuscì a risolvere
completamente riprendendo gli studi universitari con ottimi risultati fino al conseguimento della laurea. Scuotendo la testa dal suo intenso ed improvviso senso di smarrimento e perdizione, Reeko tornò subito in se' e stringendo forte i pugni al volante in una sorta di sfogo di rabbia per tutto quello che gli era capitato proprio lì difronte, continuò il suo cammino verso casa. Svoltando per una via a senso unico vide poi da lontano le mura della sua bella dimora nella zona di Latina, situata a poca distanza dal centro della città; è proprio quella casa la sua "paradossale fortuna" per tutto quello che gli è capitato: Fede abitava infatti in un appartamento al secondo piano in un paesino nella periferia della città ma dopo l'incidente è stato costretto a trasferirsi da un'altra parte dal momento che risedendo al secondo piano, avrebbe dovuto acquistare anche l'appartamento sottostante per poi costruirci un ascensore che gli avrebbe permesso di potersi spostare dove gli pareva e riuscendo così a rimpossessarsi dei suoi normali livelli di autonomia all'interno delle mura domestiche; i suoi vicini di casa dell'epoca tuttavia, cogliendo l'occasione favorevole viste le negative circostante della sua famiglia, provarono a fare i furbi cercando di speculare nella loro drammatica situazione alzando il prezzo visto la gran necessità che aveva la sua famiglia a doverla acquistare; intelligentemente però mamma Mary e papà Frank avveduti del malaffare cercarono altrove e la fortuna volle che il parrucchiere di mamma stava vendendo la sua grande e bella dimora situata in prossimità delle scuole medie di Città di Catello a 2 km dalla piazza e dandoci la priorità vista la storica amicizia che lui aveva con mamma tenute conto anche le nostre avverse vicissitudini, i genitori di Reeko l'hanno acquistata; in questa bella casa su 3 piani abbiamo poi fatto costruire un ascensore con il quale Reeko avrebbe potuto spostarsi dalla cantina, al salone del primo piano, fino alla propria camera e allo studio nel secondo in completa libertà e autonomia. Procedendo così alla guida fino in fondo al viale Reeko si ritrovò difronte al cancello di casa; lì fissò la propria casa e sorridendo iniziò ad esclamare ad alta voce: ""ciao mia bella casetta!! Se si volesse considerare tutti gli aspetti di quello che mi è capitato, tu rappresenti sicuramente una delle più grandi e paradossali fortune che hanno portato il mio incidente: "protetto dalle tue mura mi sento ogni giorno al sicuro senza essere soggetto a tutte le avversità ed insidie rappresentate dalla mia difficile situazione; dentro di te sono immerso profondamente nei miei più nascosti pensieri riuscendo con tranquillità a porre in essere quel modo di vivere che ho imparato per la prima volta quando ero ancora adolescente: "il vedere riflettendo con il pensiero..." Un arte meravigliosa che ti porta a conoscere a pieno il tuo vero essere fino a valutare nella maniera più profonda possibile la vita stessa individuando ogni volta il tuo completamente ultimo.."" Reeko dopo i suoi profondi ragionamenti che fecero scaturire quelle così cercate visioni della sua dimora afferra sopra il cruscotto un piccolo telecomando a 2 tasti e premendoli entrambi, il cancello e la serranda del fondo iniziano ad aprirsi; con una perfetta manovra dettata ormai dall'abitudine entra dentro al garage e spegnendo la macchina apre lo sportello, prende saldamente la carrozzina posta sul sedile del passeggero e la posiziona fuori dalla macchina; il tutto viene eseguito con una dimestichezza dettata ormai dall'abitudine ma che gli ha fatto sudare le pene dell'inferno nel riuscire a trovare la forza e la destrezza per compierla; allungando fuori dall'auto le mani e facendo forza allontanando i bordi, la struttura di metallo si apre meccanicamente configurando infine la struttura della carrozzina rappresentata nella sua completezza; afferrato poi meccanicamente dietro il proprio seggiolino un piedistallo rivestito in gomma piuma che ha una estremità allungata di metallo, Reeko lo incastra rapidamente e con gran dimestichezza dettata ormai dall'abitudine in dei chiavistelli di plastica posti lateralmente al sedile; afferra poi saldamente con una mano destra la maniglia sovrastante lo sportello e infine da un forte strattone con il braccio destro saltando sopra il piedistallo fino a concludere l'azione posizionandosi sopra il sedile interno alla guida; guarda infine seduto da dentro la macchina la carrozzina rimasta fuori e sorridendo esclama: "ora tocca a te cara!" In quel momento allunga le mani e tirando una cordicella elastica dietro ad essa abbassa lo meccanicamente lo schienale, poi afferra un asciugamano dentro il porta documenti e lo posiziona sopra le gambe e infine con un colpo di frusta con i reni l'alza tirando prima la carrozzina a contatto dell'asciugamano che copre le gambe e poi con un conclusivo strattone a fianco sopra il sedile del passeggero; percorrendo infine un breve corridoio a lato del quale erge maestoso un alto mobile con delle vetrate dove sono riposti alcuni bicchieri, arriva davanti ad una porta in bianca in metallo a protezione di un ascensore; in quell'istante tiene premuto un piccolo pulsante posto lateralmente alla maniglia e l'abitacolo inizia piano, piano a scendere..Poi vede dentro l'ascensore mentre sta' scendendo l'asse da stiro di mamma e alzando la voce esclama con tono pieno di vigore esclama ad alta voce::""le solite! Mamy sfrutta per le sue comodità il suo figlio disabile.."" Appena che l'ascensore è sceso fino a terra Reeko sorridendo apre immediatamente la porta entrando dentro e rieseguendo la manovra di premere il tasto laterale incomincia a salire al piano superiore; mentre sale il pavimento della sala incomincia a prendere forma fin quando appare un divano con vicino una pianta; aperta la porta allora Reeko entra subito nel soggiorno esclamando a gran voce: ""Ohh... Finalmente, sono tornato!!"" Appena finito di parlare sente immediatamente una voce dalla cucina che dice:""A buon ora!!"" In quel momento vede entrare subito in sala mamma Mary che in una sorta di sorriso misto di rabbia, esclama a gran voce: ""Figlio mio ma ma dov'eri finito?""; ""Diciamo che dopo una lunga dormita mi sono finalmente risvegliato.."" Pronta la risposta di Reeko che immediatamente riapre la porta dell'ascensore esclamando frettolosamente a mamma:""perdonami ancora mamy ma ho delle cose repentine da sbrigare"" La mamma di Reeko allora sentendo quell'esclamazione del figlio perde ogni speranza di poter avere un discorso con lui come accade molte volte lasciandolo stare..Suo figlio rientra rapidamente dentro l'ascensore e sale immediatamente al secondo piano dove percorrendo veloce un corridoio entra nel suo studio e si piomba davanti al computer perennemente acceso; afferrato il mouse osserva i contatti su Msn, Skype e infine quelli su Facebook: accortosi infine che il suo amico Gemy è in linea su Skype, apre subito una finestra dialogo con lui dove gli scrive: ""ciao Gemy..Scusa se è da tanto che non senti il tuo Fede ma egli ormai è morto e poi rinato diversamente: ora il nuovo Fede,"Reeko" è qui con te per vivere insieme le sfide della nostra esistenza."" A quello script immediata la risposta:""Reeko ma cosa diavolo stai dicendo? E sopratutto dove cavolo eri finito?? Quì ti stanno cercando tutti!! Vengo subito da te perchè bisogna parlare di molte cose... Aspettami!"" Immediata la risposta di Reeko: ""muoviti che devo andare a dar da mangiare alla Lilly.." Chiudendo la conversazione, egli si stacca subito dal computer e procede veloce verso l'ascensore; tiene poi premuto un pulsante nella parte laterale e ridiscende in sala dove, aperta un'istante la porta, ha il tempo di dire a mamma: ""mamy riesco ancora ma questa volta sono in compagnia di Gemy che andiamo a dar da mangiare alla Lilly.."" e la mamy sentendo quel discorso urla a gran voce: ""Reeko aspetta! Prendi sopra il tavolo una lista dei prodotti che mi servono per la cucina; vammeli a comprare al super mercato"" Con la pazienza dettata ormai dall'abitudine il giovane apre la porta e subito afferra la lista delle cose da comprare lasciata dalla mamma sopra il tavolo;  rientra rapidamente nell'abitacolo dell'ascensore proseguendo a scendere giù nel fondo dove c'è la macchina; mentre prosegue la sua discesa, esclama da dentro l'abitacolo dell'ascensore ad alta voce:""sono insieme a Gemy allora mamy e ti prendo tutto quello che mi hai scritto nella lista alla Coop..Ciao."" Reeko non sente più la voce di della mary e sembra stupito per questo mentre stà scendendo, quando come un fulmine a ciel sereno, sente urlare forte dalla sala: ""Reeko dove vai? Ma almeno ti sei vestito bene?L'hai messo il maglioncino che ti avevo preparato in fondo al letto?"" Sentendo quelle parole allora Reeko subito ribatte:""si mamy ho messo tutto! Non ti preoccupare.."" Sorridendo procede poi verso il garage dove aperta la serranda e il cancello con il suo piccolo telecomando, aspetta l'arrivo dell'amico. Dopo pochi minuti lo vede arrivare e appena sceso dalla macchina procede verso di lui, iniziando poi a sorridere dalla felicità fino a raggiungerlo abbracciandolo e stringendolo forte.. In quel momento di commozione reciproca Reeko lo guarda negli occhi dicendogli: ""come stai fratello di Follia Gemy?"" Immediata la risposta del compagno:""mah, come sto? Bene ma mi sai dire tu dove eri sparito?"" E Reeko sentendo quelle parole immediatamente gli ribatte: ""Gemy mi conosci bene e sai che qualche volta amo scappare via rinchiudendomi in me stesso convergendo tutti i miei pensieri solo dentro di me in serenità riuscendo in questa maniera ad alimentare i miei viaggi interiori"" E Gemy con un tono di consapevolezza in ciò che gli è stato detto gli ribatte:""si, si lo so, non ti preoccupare perché ormai ti conosco alla perfezione e sono curioso di sapere anche questa volta quali mondi sognanti hai condiviso con la tua mentalità; comunque una volta quando fai questi viaggi interiori mi potresti anche avvertire che ti faccio compagnia venendo con te, no?"" Reeko capendo allora di aver sbagliato, subito dritto negli occhi gli risponde: ""hai ragione Gemy..Perdonami ma ti giuro, quando mi sento quella miccia d'ispirazione dentro di me cerco di far veloce comportandomi d'istinto per non farla spegnere e così mi ritiro subito in me stesso rimanendo da solo...Perdonami tanto quindi se quello è un momento che non condivido con nessuno..""; a quelle parole Reeko allora quasi si sente in colpa per quello che ha fatto e sorridendo guarda Gemy dicendogli:""scusami caro compagno, giuro che questa volta sarà l'ultima..Ora però andiamo a sistemare il piacere chiesto dalla Mary: bisogna comprargli i prodotti della lista che mi ha preparato: andiamo subito alla C.O.O.P., allora e poi dalla Lilly prima che mi muore di fame.."" Scostando la testa a destra e poi a sinistra con una faccia dubbiosa Gemy esclama: ""Quale macchina prendiamo?"" Immediata è la domanda di Gemy; ""La mia, la mia...Vieni Gemy"" Anche la risposta di Reeko non si fa' aspettare. I due amici salgono in Madame Cliò e Reeko in 5 minuti arriva ai parcheggi della C.O.O.P. vicino casa.

Commenti

giachi ha detto…
Dopo le memorie, ora entriamo nel vivo del "folle" presente... cerca di sviluppare bene le dinamiche. Cerca di essere franco, limpido con te stesso, e libero ed onesto intellettualmente. Credo che uno scrittore debba avere sempre il coraggio di raccontarsela tuuta, in primo luogo a se stesso...

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